Avete amici che si coricano tardi, la mattina sono stanchi e sonnolenti e la sera pimpanti? O altri ancora che vanno a letto presto e dormono subito, e la mattina si levano alle prime luci e subito sono pronti e brillanti?
Si tratta di mattinieri e serotini, passati scherzosamente in letteratura come gufi e allodole.
Queste tipologie di dormitori sembrano essere un tratto individuale piuttosto che un’abitudine o un condizionamento sociale, presentandosi anche in contesti di isolamento, per persone che non hanno così alcun vincolo sociale o lavorativo, e mantenendosi relativamente stabili nell’arco della vita, salvo una tendenza a diventare più mattinieri con l’anzianità.
La differenza di fase nel ritmo sonno veglia, è accompagnata anche da una differenza nella temperatura corporea, che sappiamo presentare un massimo nel tardo pomeriggio e un minimo alle prime ore del mattino, oscillando di circa mezzo grado. Nei mattinieri massimo e minimo sono anticipati rispetto ai serotini, mostrando una differenza di orario nell’orologio interno legata non solo ai momento in cui vanno a letto e a quello in cui si svegliano. In effetti altre funzioni sono modificate, ad esempio molte facoltà cognitive e psicologiche, come la prontezza e l’efficienza del ragionamento, maggiori nei gufi alla sera nelle allodole alla mattina, o il tono dell’umore, migliore al mattino per i mattinieri e con un crescendo continuo per i serotini andando verso la sera. Secondo la classificazione di Horne e Ostberg, basata su un questionario sviluppato da tali autori (MEQ) e legata all’andamento della temperatura corporea, la maggior parte delle persone non rientra nelle due tipologie. Il 66% di noi infatti ha caratteristiche intermedie e variabili, mentre solo il 15% appartiene alle allodole, e il 19% ai gufi.
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